In relazione alla riunione tenuta presso codesti Uffici Regionali riguardante la “Bozza di legge, Obiettivo su gestione degli ungulati di validità triennale” queste Delegazioni Regionali Toscane: Associazioni Venatorie Enalcaccia, Liberacaccia, Italcaccia vogliono rispettare quanto da Lei detto di: “un patto fra persone perbene; fra galantuomini”. In tal proposito, senza dover infarcire quanto segue con frasi ad effetto o quant’altro che aggirino ostacoli o portino ad altre interpretazioni per la poco chiarezza, fanno presente quanto segue:
Prendiamo atto della eccessiva presenza di specie selvatiche invasive, vedi: Storni, Colombi di città, tortore dal collare, cinghiali, caprioli ed altri cervidi. Concordiamo di applicare una legge o atto triennale, come da Lei suggerito, che possa riportare le specie su descritte a numeri che il territorio della regione Toscana possa sostenere e sopportare.
Concordiamo in pieno con Voi, che le cifre oggi impiegate per risarcire i danni provocati da queste specie all’agricoltura ed al territorio, possano e devono essere impiegati per il ripristino ambientale, le colture a perdere e la reintroduzione di selvaggina “nobile stanziale” oggi carente nel territorio.
Per quanto riguarda la specie cinghiale si chiede che le zone assegnate alle squadre, nelle zone vocate a questa specie, siano lasciate tali, cioè gestite dalla squadra che si dedica alla salvaguardia del territorio loro assegnato, compreso le semine a perdere su terreni abbandonati, il ripristino dei sentieri e delle cesse per l’organizzazione delle battute, nonché la perfetta conoscenza del territorio che ha portato e porta alla riduzione di incidenti. La normativa attuale già prevede, in caso di non concordia delle squadre nell’assegnazione della zona, all’interno del distretto, la possibilità di aderire ad altre forme. (girata o sorteggio) Vogliamo ricordare che non è all’interno delle aree gestite che si verificano i danni, ma proprio all’esterno di queste, dove le squadre non possono operare se non con la deroga.
Nella zona non vocata al cinghiale siano previsti e privilegiati interventi in braccata o in girata, da stabilire localmente dell’ATC a seconda del territorio, su tale territorio si richiede anche l’intervento selettivo da parte di tutti i cacciatori facenti parte dell’ATC di residenza venatoria estratti a sorte e consenzienti all’intervento. Entrambi i casi durante tutto l’anno, in special modo quando nel territorio insistono colture con frutto pendente danneggiate o danneggiabili.
La caccia di selezione a cervidi non ha dato e non dà i frutti sperati, cioè quella riduzione di presenze nel territorio di dette specie. Occorre rivedere completamente il regolamento divenuto in questi ultimi anni obsoleto, un vero e proprio “toma” con regole, secondo la nostra opinione, non bene indirizzate. Si richiede che gli interventi selettivi ed i prelievi siano aumentati in percentuale, questi siano “a calo” senza distinzione di sesso o di classe della specie fin dal primo intervento, che dovrebbe iniziare il primo di Agosto, che gli interventi stessi siano messi a sorteggio per la scelta del territorio, siano aboliti i punteggi e le classifiche, siano reinseriti tutti i cacciatori di selezione abilitati che in questi anni hanno abbandonato tale attività a causa di normative, secondo loro eccessive, non condivisibili ed incomprensibili che non hanno portato alla riduzione o all’equilibrio della specie.
E’ da una vita che chiediamo di poter intervenire sulle specie ungulati in quei “santuari” cioè nelle troppe zone di divieto esistenti in Toscana. Occorre, che nei prossimi due/tre anni, si debbano abbattere almeno il 50/60% degli ungulati che lì si rimettono dopo aver provocato danni all’agricoltura circostante, poiché questo è il vero problema. Nelle zone di ripopolamento e cattura, istituite per la riproduzione della lepre, del fagiano e delle starne il cinghiale non deve esistere o stare per nessun motivo, nelle oasi di protezione, vere e proprie rimesse di ungulati, tutti, siano eseguiti due/quattro interventi annui, (fatto salvo l’ultimo periodo prima dei parti ed un mese di allattamento) a sorteggio, da parte delle squadre di caccia al cinghiale per tale specie e di abbattimenti selettivi durante tutto l’anno, se necessario (fatto salvo dal 15 Maggio a tutto Luglio, per i parti e l’allattamento) a sorteggio fra i cacciatori abilitati ed aderenti a questi interventi per quanto riguarda i cervidi.
L’ATC. organizzi almeno due corsi all’anno abilitativi per l’abbattimento selettivo degli ungulati con spese a carico degli stessi A.T.C., attingendo alle quote d’iscrizione, riservati agli iscritti cacciatori, con residenza venatoria.
Per la specie storno e piccione di città, si richiede il prelievo in tutto il territorio regionale (esclusi i boschi) e sia data la deroga fin dal primo giorno di settembre, quando nel territorio sono presenti decine e decine di migliaia di storni stanziali e piccioni di città e, nella nostra campagna, è presente il girasole, l’uva, le pere, le mele, i cachi (kaki, caki) le olive ed altri prodotti molto appetibili per le specie sopra descritte. Il termine del prelievo sia fissato alla fine del raccolto delle olive. (Si tenga presente, in proposito, la deroga ed il regolamento di prelievo dello storno, adottato dalla Provincia di Arezzo negli anni passati che portò ad una riduzione di presenze nel territorio)
Chiediamo in modo urgente, ma anche questo da Lei proposto, la revisione di tutti i regolamenti provinciali per farne uno valido per ogni specie su tutto il territorio regionale.
Nell’applicazione di tale normativa si richiede, ancora una volta, Al Presidente della Regione Toscana, agli Assessori componenti la Giunta Regionale ed ai componenti il Consiglio Regionale della Toscana, di non privarsi degli Agenti, adesso di Polizia Provinciale, ma di inglobarli in Polizia Regionale e con essi, coadiuvati dalle Guardie delle Associazioni Venatorie, coordinare tutti gli interventi che si renderanno necessari per addivenire ad un ottimo risultato della Vostra “Legge Obiettivo”.
Per le Associazioni su esposte, Enalcaccia Liberacaccia Italcaccia.
Il Deleg. Reg. Enalcaccia Eugenio Contemori