Cari Amici e soci in Enalcaccia, quante volte ci siamo sentiti dare dai nostri politici e da persone qualificate, quando chiedevamo loro variazioni migliorative, non tanto sull’aggiunta di tempi più lunghi di caccia, non tanto per ampliare il prelievo ad altre specie o al numero dei capi da abbattere, ma soltanto per migliorare il modo di andare a caccia, cioè senza tanti “lacci o pastoie” senza tante gabbie per polli, (leggi A.T.C. sub provinciali) la stessa risposta: no, no, in questo momento il Governo ha altre cose a cui pensare, con la crisi che c’è, ma scherziamo? Figurarsi se possono confondersi con noi cacciatori!
Niente di più falso, niente di più bugiardo! Certa gente, al confronto di Pinocchio, celebre burattino descritto dalla penna di Collodi, sono un Jet a reazione continua.
Alcuni volevano intervenire sui richiami adducendo la scusa delle sanzioni Europee. Peccato si siano dimenticati di tutte le altre sanzioni che la Comunità Europea ci appioppa. (Agricoltura, smaltimento rifiuti, ospedali, carceri, giustizia, e chi più ne ha più ne metta, senza considerare la corruzione di alcuni politici e funzionari pubblici. Quelli, guarda caso si preoccupano delle catture dei richiami vivi e del loro utilizzo.
Peggio hanno fatto approvando il Decreto Legge 24 giugno 2014, n° 91, che recita: “Disposizioni Urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea.” Ma la cosa più grave è stata inserire all’interno di tale decreto l’art. 16 che modifica alcuni articoli della legge 157/92, riguardante le normative sulla caccia, che noi non condividiamo e che non ha nessuna attinenza con la tutela ambientale.
Tutte queste cose sono altamente condivisibili, accettabili ed urgenti. Ma quando si parla di “tutela ambientale” “art. 16 del D.L.” non si parla di rivedere e curare le sponde dei fiumi e torrenti che esondando dai loro argini, provocando ingenti danni al territorio alle proprietà ed in vite umane. Non si parla di deforestazione che ha provocato smottamenti giganteschi che si sono portati via case, strade, ferrovie, ponti e vite umane. Non si parla di inquinamento del territorio, dell’aria e dell’acqua, no! Si parla di modifiche alla legge 157/92 relativa alla caccia, con aggiunta di altre restrizioni e soppressioni. Il tutto, “è già operativo” dovrebbe essere approvato entro sessanta giorni dalla pubblicazione, (24.06.14).
Bene hanno fatto, anche se colte in contropiede, come troppo spesso accade, le Associazioni Venatorie a richiedere, ai gruppi parlamentari di porre in essere i necessari correttivi. Bene ho fatto io, invitando i vari politici che conosco ed anche a quelli conosciuti solo, superficialmente a chiedere uno stralcio dell’art. 16 da quel Decreto legge. Benissimo farete Voi a fare altrettanto inviando E-mail ai vostri politici locali, conosciuti o meno.
Eugenio Contemori
Delegato regionale Enalcaccia per la Toscana.