Se andando in campagna o nel bosco, vedi un cucciolo di lepre, di uccelli, di capriolo e/o altro ungulato, o altri animali non domestici, guardali ma non li toccare. La loro madre è vicina e ti sta guardando con paura, per lei tu sei un pericoloso predatore.
Le femmine di capriolo, all’inizio dell’estate partoriscono la loro prole, le femmine di lepre lo fanno più volte durante l’anno. I piccoli vengono, solitamente, lasciati al riparo fra l’erba dei prati o ai margini del bosco. Le madri durante il giorno si discostano dai loro piccoli per nutrirsi e o per riposare, stanno con i piccoli solo per allattarli, dopodiché si mettono in guardia nelle immediate vicinanze. Tra i volatili, può capitare di vedere a terra piccoli uccellini, che possono sembrare in difficoltà o abbandonati. Nulla di tutto ciò.
Toccarli, raccoglierli e, peggio ancora, portarli via, oltre ad essere vietato dalla legge, condiziona irrimediabilmente la loro sopravvivenza. L’odore che lasciamo in loro, con il nostro contatto, li fa abbandonare dalla madre ed avviare verso sofferenze e morte sicura. Per le loro madri, l’uomo è un pericolo al pari di qualsiasi altro predatore.
Eugenio Contemori
Delegato Regionale Enalcaccia per la Toscana