Basta con i soliti furbetti, poi la paghiamo tutti.

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Enalcaccia Toscana

enalcaccia logoArezzo 03.06.16

La sentenza n° 124 della Corte Costituzionale detta l’illegittimità costituzionale dell’art. 11 commi 2 e 3, l.r.t. 3/94 e dell’articolo 1, commi 1 e 2, della legge regionale Toscana 32/15.
Basta con i soliti furbetti, poi la paghiamo tutti.
La modifica alla L.R.T. 3/94, voluta dall’ex Assessore Regionale Salvadori, quasi al termine del suo mandato, sostenuto e spinto da note associazioni venatorie, rischia di avere conseguenze gravissime e ancora poco prevedibili.
Sono stati annullati due commi dell’Art. 11, ma sufficienti ad avere fortissime ripercussioni sulla gestione del territorio vocato alla caccia.
Se non interverranno prontamente con provvedimenti legislativi ad hoc, (come inviati all’Assessore da parte della nostra associazione Enalcaccia Toscana) il rischio immediato è quello di un blocco delle attività di controllo della fauna e della impossibilità di adozioni di nuovi atti da parte dei comitati di gestione. In pratica porta al fermo di tutta l’attività in un momento di fondamentale importanza per la gestione della caccia. Ma non è solo questo che preoccupa l’Enalcaccia Toscana, anche se adesso la Regione Toscana trovasse, “ci auguriamo e chiediamo” il modo di uscire da questa emergenza, dovrà quanto prima dare comunque attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale. Gli ATC. dovrebbero essere sub-provinciali; su questo argomento, compreso noi Enalcaccia che ne volevamo uno solo per provincia quando fu approvata la legge 157/92, ormai non si discute più. Ciò significa che quanto fatto approvare dall’ex Assessore e da chi lo ha incoraggiato e sostenuto in quella scelta, provocherà un terremoto nel territorio di alcune ex provincie. Massa-Carrara, Pistoia e Prato dovrebbero essere suddivise in due ambiti, cosa che noi non vogliamo, con la conseguenza che i cacciatori residenti dovrebbero iscriversi ad almeno due ATC. per poter cacciare nel territorio della propria provincia. Il problema maggiore riguarda Prato, a causa del suo piccolo territorio, per esso dovranno essere studiate soluzioni specifiche. Questa provincia dal 1995 fa parte dell’ATC. Firenze 4, ed i suoi cacciatori con la semplice iscrizione potevano cacciare sia nel loro territorio che in quello più vasto della provincia di Firenze a nord del fiume Arno. Il futuro? Secondo la sentenza che è inappellabile, Prato dovrebbe uscire dall’ATC di Firenze ed essere diviso in due? Ma ci pensate?
Questa associazione venatoria Enalcaccia, cercherà tutti i modi possibili affinché queste cose non avvengano e comunque se dovessero avvenire che sia il più indolore possibile, cioè con il solo pagamento all’ATC. già fatto e/o da fare, sia data la possibilità di usufruire di tutto il territorio provinciale.
Abbiamo già elaborato delle proposte che, come detto, sottoponiamo all’Assessore della Regione Toscana, che saranno inviate oggi stesso e di cui daremo ampia conoscenza.
Di tutto quanto sopra sappiamo e sapete chi “ringraziare”, le conseguenze poi le paghiamo tutti noi cacciatori, cacciatori che si ricorderanno sicuramente della soddisfazione espressa da alcune associazioni per la riforma degli ATC, espressa su tutti gli organi d’informazione con grande solerzia. Della legge si lamentavano solo di una cosa, dei troppi controlli sulle spese dell’ATC che la Regione aveva stabilito. Questa era, per alcuni, la preoccupazione primaria. E adesso? Dobbiamo tutti metterci al lavoro per trovare soluzioni percorribili, corrette, senza astuzie e furberie. Assessore Remaschi, noi Enalcaccia siamo per una gestione trasparente e siamo già impegnati a cercare una soluzione, insieme a Lei se vuole, legittima e che salvaguardi il mondo venatorio e quello agricolo.
Eugenio Contemori
Delegato Regionale Enalcaccia per la Toscana