A confine con la Val di Cecina, sulle colline metallifere, in provincia di Siena, si trova Radicondoli.
Le origini di questa località dell’ entroterra toscano, il cui nome è composto di due nomi di persona di origine germanica, “Radi” e “Cundulo” , risalgono all’epoca degli Etruschi e dei Romani; di ciò ne sono testimonianza alcuni insediamenti rinvenuti sul posto le cui tracce arcaiche, nel tempo, hanno lasciato spazio all’ attuale borgo, sviluppatosi in epoca medievale, intorno ad un’ antica rocca di importanza strategica, per il controllo delle valli dei fiumi Cecina e Feccia.
Il bel paesaggio, tipicamente toscano, alterna rotondeggianti colline ben curate e coltivate a frumento a boschi di querce, che discendono fino a raggiungere le valli dei due corsi d’ acqua.
La località, molto rinomata per ciò che offre il suo generoso sottosuolo, dal quale si sviluppano i soffioni boraciferi e dal quale sgorgano acque benefiche con particolari proprietà solfato calciche a 30°, è meta di tante persone che qui giungono, presso le locale stazione idrotermale delle Galleraie, per le cure di malattie cutanee e respiratorie.
Se a chi, come me, ha innata la passione per l’ ars venandi, ti rivolgi chiedendo delle Galleraie, sicuramente ricorderà questa località come stazione termale, ma prima ancora, come realtà che dispone di un’ importante centro per l’ addestramento dei cani da seguita su cinghiale, palestra di primordine in tutto il centro Italia per tale disciplina.
In questa struttura, per il secondo anno consecutivo, l a Sezione Provinciale Enalcaccia di Arezzo e la Commissione Nazionale Tecnico Venatoria, sotto l’ egida della Presidenza Nazionale dell’ Associazione, hanno organizzato le prove di finale del II Campionato Nazionale per Cani da Seguita su Cinghiale categoria “Tris” con abbattimento del selvatico.
Manifestazione, questa, creata 3 anni fa dall’ amico Mario Nibi, che, dall’ alto della sua esperienza, ne ha disposto il regolamento, approvato poi dalla C.N.T.V., nel momento in cui, al suo secondo anno, ha avuto il riconoscimento a Campionato Nazionale.
Quattro le squadre in finale, per un totale di 8 canai, accompagnati da tre segugi maremmani cadauno, un totale di 12 paratori e 40 postaioli, si sono contesi, in un afoso ma piovoso fine settimana del mese di luglio, l’ ambito titolo di campione italiano.
Emozione, entusiasmo, passione, come in una delle tante battute di caccia della stagione venatoria, unite ad un rispettoso agonismo, hanno fatto della manifestazione un vero e proprio fiore all’ occhiello per l’ Associazione, divenuta motivo di prestigio in così poco tempo.
Ottime le qualità dei cani a concorso, che hanno lasciato il fiato in sospeso tra tutti gli intervenuti, fino alla proclamazione della squadra vincitrice.
Alla cerimonia di premiazione, organizzata impeccabilmente da Mario Nibi, con il prezioso supporto di Elisa Lucibello, editrice della rivista “Cinghiali e Cani”, ha presenziato, oltre al Presidente Provinciale della Sezione Enalcaccia di Siena Maria Adelma Bennati, il Presidente Provinciale dell’ Enalcaccia Aretina Iacopo Piantini, che anche in qualità di Consigliere Nazionale dell’ Associazione ha portato il saluto del Presidente Nazionale Lamberto Cardia, impossibilitato a presenziare per altri impegni istituzionali precedentemente assunti.
Doverosi da parte di Piantini, i ringraziamenti a i concorrenti, alla giuria, composta dai giudici cinofili nazionali Mario Nibi, Bruno Meucci e Primo Marcaccini, agli organizzatori ed agli sponsor Nature Italia, Armeria Paoletti , entrambe di Arezzo, oltre che alla rivista “Cinghiale e Cani”.
Tra gli applausi dei numerosi convenuti e le note dell’ Inno Nazionale, è stata proclamata Campione Italiano Enalcaccia la squadra denominata “Mercatale”, guidata dal socio aretino Giuliano Nocentini con i segugi maremmani Arno, Teo e Ringo.
Arrivederci alla prossima edizione!!!
Iacopo Piantini